Malattia di Alzheimer
Aggiornamento in Medicina
L’accumulo di danno al DNA nel cervello è associato con lo sviluppo della malattia di Alzheimer, ma proteine marker di danno al DNA di recente identificazione non sono state valutate per la diagnosi di malattia di Alzheimer e di altre forme di demenza.
È stato analizzato il livello di nuovi biomarcatori di danno al DNA e disfunzione dei telomeri ( attività di chitinasi, attività di N-acetil-glucosaminidasi, statmina e EF-1alfa ) nel liquido cerebrospinale di 94 pazienti con malattia di Alzheimer, 41 pazienti con demenza non-Alzheimer e 40 pazienti di controllo senza demenza.
L'attività enzimatica delle chitinasi ( chitotriosidasi ) e il livello della proteina statmina erano significativamente aumentati nel liquido cerebrospinale di pazienti con demenza da malattia di Alzheimer e non-Alzheimer, rispetto a quella dei pazienti di controllo senza demenza.
Come singolo marker, l'attività chitinasi è stato il marcatore più potente per distinguere i pazienti con malattia di Alzheimer dai pazienti senza demenza, con una precisione del 85.8% utilizzando una soglia unica.
La discriminazione è stata persino superiore a marcatori clinici del liquido cerebrospinale standard che hanno dimostrato una precisione del 78.4% ( beta-amiloide ) e del 77.6% ( tau ).
L'analisi combinata della chitinasi con altri marcatori ha aumentato la precisione ad un massimo del 91%.
I biomarcatori di danno al DNA sono inoltre aumentati nel liquido cerebrospinale dei pazienti con demenza non-Alzheimer rispetto ai pazienti senza demenza, e i nuovi biomarcatori hanno migliorato la diagnosi di demenza non-Alzheimer e della discriminazione della demenza da malattia di Alzheimer da non-Alzheimer.
In conclusione, nel loro insieme, i risultati di questo studio hanno fornito evidenza sperimentale che i marcatori del danno al DNA aumentano significativamente nella demenza da malattia di Alzheimer e non-Alzheimer.
I biomarcatori individuati hanno superato i marcatori liquorali standard per la diagnosi di demenza da malattia di Alzheimer e non-Alzheimer nella coorte studiata. ( Xagena2012 )
Watabe-Rudolph M et al, Neurology 2012; 78: 569-577
Neuro2012 Diagno2012